Essere schierato in questo alle volte può risultare scorretto e controproducente. Signori, vi fermo subito, non parlo di politica. Come detto si parla di sport, e a prescindere dalla correttezza e dai sacrosanti valori di lealtà che il buon De Cubertain ha insegnato, non può esserci sport senza fazioni.
Dal calcio al basket, il mondo è pieno di colori e di rivalità. Sane rivalità che spiccano, anche se non così accese, anche nel mondo dei motori. Oggi vorrei parlare da ferrarista, concedetemelo per una volta. Essere italiano, significa anche sposare nel motorsport la causa di Maranello, anche perchè è impossibile non farlo. Guardare con rispetto gli squadroni tedeschi non significa certo averne paura, e per il ‘popolo rosso’ ambire al massimo e scontato e banale. Non si può non respirare profumo di vittoria nella terra dei motori, così come non si può abbassare l’attenzione verso una nuova stagione che parte.
Lo scorso anno il Mondiale di Formula Uno ha visto protagonista, con merito, un piccolo team che quest’anno è diventato una grande scuderia. Da Brawn Gp a Mercedes Gp, e le prospettive sono rosee considerando ilvalore tecnico degli uomini di Ross Brawn e l’ingaggio di Michael Schumacher, oltre al rampante Nico Rosberg. Una struttura che punta a ripetersi sotto l’ala prottetrice della Casa di Stoccarda.
A Maranello, invece, si respira aria di riscossa con una F10 che si spera sia solo una lontanissima partente della deludente F60, nella speranza che il tempo possa risovere quest’altro pressante dubbio. Un dubbio che ha le forme anche della fantascienifica e sofisticata Mclaren MP4-25 del duo campione del Mondo Lewis Hamilton-Jenson Button. Due piloti che non certo resteranno a guardare. Poi, ci sono anche altre incognite come la Red Bull del mago Newey e qualche sorprendente new entry che potrebbe mescolare ancora le carte.
In una situazione del genere, si potrebbe rischiare il mal di testa tra le tante variabili e i possibili scenari. Un campionato imprevedibile, che si spera termini diversamente dallo scorso anno, perchè la gente appassionata ha bisogno di equlibrio e lotta in pista e non di unici assoli. Certo un dominio dichiarato da parte di una compagnie esperta è rispettato, ma i limiti regolamentari evanescenti e gli scandali o i problemi a ripetizione hanno lasciato un po’ l’amaro in bocca ai tifosi. Delusioni che sono accresciute per i ferraristi, completamente sconfortati nel vedere il loro top team diventare una scuderia da zona di medio bassa classsifica.
Quindi, prima che riinizino i giochi, un messaggio per richiamare l’attenzione sulla storia e la tradizione Ferrari come la farebbe un tifoso:
Caro presidente Luca Cordero di Montezemolo,
quest’anno bisogna vincere, perchè lo dobbiamo al Nostro Paese e agli appassionati di corse. Non è solo un obbligo verso chi tifa la ‘Rossa’, ma un dovere per onorare la Formula Uno e la storia di tanti anni. Sessant’uno primavere sono molte, e se la sessantesima non è stata piacevole poco importa, poichè gli uomini di valore sanno riconoscere i propri errori e difficilmente ne commettono di altri.
Ogni volta che nasce una nuova vettura c’è entusiasmo, l’aveva in particolare il ‘Grande Vecchio’ Enzo Ferrari che di solito la paragonava a un bambino. Le prime sgambate e i primi giri, per poi avere la consapevolezza di poterla affidare alle mani e ai piedi di esperti campioni. Si deve tentare di vincere, e se la vittoria non arriverà subito, non sarà un dramma. L’unica cosa è continuare a crederci e a combattere comunque, come fa qualsiasi uomo che lavora e che si alza al mattino consapevole del suo compito. Una nuova alba sta sorgendo,e adesso è il momento di correre.
Distinti saluti
Un tifoso